Nella capitale la pasta è una religione: la cucina romana si fonda sui primi piatti poveri, ovvero quelli realizzati con pochi ingredienti, ma buoni e nutrienti. Parliamo della Carbonara, dell’Amatriciana, della sua variante in bianco ossia la Gricia e della Cacio e pepe. Ed è proprio di quest’ultima che vi parleremo, dandovi dei suggerimenti che vi aiuteranno a prepararla al meglio.
Come e quando nasce la Cacio e pepe?
Questo piatto dalle origini antiche nasce nei pascoli durante il periodo della transumanza, ossia della migrazione stagionale dei greggi dai pascoli della campagna romana verso le montagne. Durante questi lunghi spostamenti i pastori portavano con sé alimenti calorici e a lunga conservazione, fra i quali: spaghetti essiccati, pecorino e pepe nero in grani. Ed è proprio dall’unione di questi tre semplici ingredienti che nasce la Cacio e pepe.
La scelta di questi alimenti non era casuale, ma dettata da esigenze precise. Vediamo insieme quali:
– la pasta era utilizzata per il suo apporto calorico e di carboidrati;
– il pepe nero si usava per contrastare il freddo, poiché stimola i ricettori del calore;
– il pecorino garantiva l’apporto proteico ed essendo a lunga conservazione non mancava mai nelle provviste.
Questo piatto dalla tradizione antica ha continuato ad appassionare i romani e negli anni ha conquistato anche i turisti in visita nella città eterna. La sua fama nel tempo è diventata internazionale.
Quattro errori da evitare
Anche se è un’istituzione nella cucina romana e sembra di facile preparazione per i suoi pochi ingredienti, la Cacio e pepe non è affatto esente da rischi: l’errore è sempre dietro l’angolo…
Ecco raccolti i quattro errori più comuni in cui si rischia di cadere durante la sua preparazione:
1) usare qualsiasi tipo di pasta: la tradizione prevede l’uso della pasta lunga, spaghetti o meglio ancora tonnarelli. Nel corso degli anni sono stati utilizzati altri tipi di pasta come rigatoni, tagliolini ecc. Diamo spazio alle alternative, non dimenticando però che non bisogna scegliere un tipo di pasta eccessivamente poroso, perché rischia di assorbire troppo il condimento, che invece deve mantenere la cremosità che lo contraddistingue.
2) sbagliare la cottura della pasta: la pasta per la Cacio e pepe va scolata molto al dente, poiché la cottura deve essere ultimata a fuoco basso in una padella insieme al pepe precedentemente tostato. Completata la cottura va aggiunta la crema di formaggio, preparata a parte in una ciotola con pecorino e acqua di cottura. Soltanto ora la pasta è pronta per essere messa nei piatti. Scolare la pasta molto al dente vi garantirà di fare tutti i passaggi senza rischiare di scuocerla.
3) mettere la panna per dare cremosità al piatto: gli ingredienti di questa pietanza sono tre e non si aggiunge altro! Il segreto per rendere cremosa la pasta sta nel preparare la crema di formaggio versando con gradualità pecorino grattugiato e acqua di cottura (ricca dell’amido rilasciato dalla pasta) in una ciotola, mescolando con una frusta per evitare che si formino dei grumi. È l’uso sapiente dell’acqua di cottura a rendere la pietanza cremosa e non l’aggiunta di altri ingredienti come olio, burro o panna.
4) sbagliare il tipo di formaggio: il cacio di “Cacio e pepe” non è altro che pecorino romano. Anche se è un termine generico che indica qualsiasi formaggio, nella cucina e nella tradizione romana per cacio si intende pecorino.
Mettete in pratica questi suggerimenti e la vostra Cacio e pepe sarà impeccabile!
Se i piatti della cucina romana sono la vostra passione, al ristorante il Piccolo Mondo li potrete gustare preparati secondo i dettami della migliore tradizione. Vi aspettiamo!
Per prenotazioni contattateci allo 06 42016034.